Capitolo 12. Cromatografia su strato sottile

10 esercizi
SVOLGI
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Chimica

Cromatografia su strato sottile
La cromatografia su strato sottile:
A: è poco usata perché richiede tempi di lavoro molto lunghi
B: ormai ha preso il posto della cromatografia su carta, meno costosa ma dalle prestazioni inferiori
C: ha costi molto contenuti
D: non richiede particolare manualità da parte dell'operatore
Scelta multipla
2

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Chimica

Grandezze in TLC
Il parametro RF esprime:
A: la capacità della fase stazionaria di trattenere i diversi componenti della miscela
B: le prestazioni del sistema
C: l'efficienza del sistema
D: il fattore di ritardo
Scelta multipla
2

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Chimica

Numero dei piatti teorici
In cromatografia su strato, il numero dei piatti teorici:
A: non è usato, perché ha significato solo nella cromatografia strumentale su colonna
B: è utile per esprimere la selettività, come nelle altre tecniche cromatografiche
C: dipende dalla granulometria della fase stazionaria
D: consente di valutare l'efficienza del sistema nei confronti di una ben determinata specie chimica
Scelta multipla
5

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Chimica

Quantità di campione
La semina di una quantità eccessiva di campione:
A: può causare fenomeni di tailing o di fronting
B: allunga i tempi di lavoro
C: può compromettere l'efficienza della separazione
D: impedisce di rivelare eventuali componenti minori della miscela
Scelta multipla
3

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Chimica

Cromatografia in fase normale (NP) e in fase inversa (RP)
La distinzione fra cromatografia in fase normale (NP) e cromatografia in fase inversa (RP) dipende:
A: dal fatto di considerare «normale» la cromatografia con fase stazionaria polare
B: dal fatto che i componenti della miscela vengono eluiti in ordine inverso nei due casi
C: dalle sequenze operative, che devono essere eseguite in ordine inverso nei due casi
D: dalla natura del supporto, che partecipa in modo molto diverso alla separazione
Scelta multipla
2

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Chimica

Granulometria della fase stazionaria
La granulometria fine della fase stazionaria (o del supporto) può:
A: migliorare nettamente la selettività
B: ridurre sensibilmente i tempi di lavoro
C: aumentare la capacità del sistema
D: migliorare le prestazioni, ma solo se la distribuzione granulometrica è compatta
Scelta multipla
3

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Chimica

Selettività
La selettività di un sistema cromatografico su strato:
A: dipende da natura chimica e attività della fase stazionaria
B: è indipendente dalla struttura dei pori presenti nei granuli della fase stazionaria
C: non dipende dallo spessore dello strato
D: dipende dalla composizione della fase mobile
Scelta multipla
3

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Chimica

Fase stazionaria
I granuli della fase stazionaria devono:
A: essere più piccoli possibile
B: consentire velocità di flusso dell'eluente molto basse
C: mostrare una distribuzione granulometrica più piccola possibile
D: essere il più possibile sferici
Scelta multipla
3

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Chimica

Criteri per la scelta della fase mobile e della fase stazionaria
Tra i criteri per scegliere la coppia di fasi più adatte per una specifica separazione si consideri che:
A: la fase stazionaria e la fase mobile devono interferire il meno possibile fra loro
B: i componenti della miscela da separare devono poter interagire con entrambe le fasi
C: il campione deve essere molto solubile nell'eluente
D: la fase stazionaria e la fase mobile devono avere la stessa polarità
Scelta multipla
4

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Chimica

Procedura cromatografica
La procedura cromatografica deve essere rigidamente standardizzata e, in particolare, si deve prestare la massima attenzione a:
A: quantità di campione depositato e diametro delle macchie
B: tempo di evaporazione del solvente dalla macchia
C: temperatura (che deve aumentare nel corso della procedura)
D: tempo di eluizione e corsa del solvente (soprattutto se si tratta di una miscela)
Scelta multipla
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