Capitolo 20. Cromatografia su colonna a bassa pressione

10 esercizi
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Chimica

Cromatografia a bassa pressione (LPC)
La LPC:
A: è una tecnica ormai superata dall'HPLC
B: permette di separare quantità di sostanze relativamente grandi in vista di ulteriori studi
C: non consente l'uso di strumentazioni particolari, per cui è largamente empirica
D: trova numerose applicazioni e per questo si tende, con dispositivi opportuni, a migliorarne prestazioni e riproducibilità
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Chimica

Tecnica operativa
Uno degli aspetti più delicati della LPC è:
A: la deposizione del campione
B: il mantenimento della temperatura costante
C: l'operazione di impaccamento della colonna
D: il flusso di eluente, che deve essere rigorosamente costante
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Chimica

Applicazioni delle tecniche in LPC
Dal punto di vista applicativo, la LPC:
A: è molto diffusa perché consente di usare moltissime fasi stazionarie e mobili, più o meno come la HPLC
B: serve anche per purificare miscele, allo scopo di isolarne un determinato componente
C: è usata solo in campo biologico, per la separazione di macromolecole
D: ha più che altro valore didattico, per comprendere i principi a cui fanno riferimento anche le tecniche strumentali
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Chimica

Cromatografia di scambio ionico (IEC)
Nella separazione in IEC di specie anioniche aventi carica e dimensioni molto diverse, l'ordine di uscita dalla colonna dipende:
A: esclusivamente dalla loro carica elettrica
B: dalla loro massa
C: dalle dimensioni degli anioni
D: da tutti i precedenti fattori, anche se in diversa misura
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Chimica

Sistema di rivelazione in LPC
Il sistema di rivelazione in LPC:
A: può essere di tipo gravimetrico
B: non può essere spettrofotometrico se non nella regione del visibile perché il vetro di cui sono fatte le colonne assorbe gli UV
C: può avvalersi sia di strumentazioni sofisticate sia della semplice bilancia (per pesare le sostanze eluite), perché si lavora su quantità consistenti di materiale
D: non è importante quando le bande sono ben visibili
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Chimica

Cromatografia di esclusione (SEC)
Nella cromatografia di esclusione:
A: non si possono praticamente separare gli amminoacidi
B: il volume di ritenzione dipende dalla proprietà delle molecole di essere adsorbite sulla superficie del gel
C: si separano efficacemente le macromolecole proteiche
D: si possono separare anche polimeri sintetici
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Chimica

Cromatografia di affinità (AFC)
La cromatografia di affinità:
A: trova buone applicazioni nell'analisi di ioni
B: è sempre più usata per purificare macromolecole organiche e anche le cellule
C: seleziona i componenti del campione secondo il loro ingombro sterico
D: non permette di separare i polisaccaridi
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Chimica

Cromatografia di adsorbimento-ripartizione
Nella fase stazionaria solida:
A: le particelle devono essere abbastanza piccole ma non troppo piccole
B: le granulometrie sono comprese fra 200 e 400 mesh
C: la distribuzione granulometrica deve essere la più ampia possibile
D: alcuni materiali adsorbenti devono essere «attivati»
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Chimica

Proprietà dei gel per cromatografia di esclusione
Le particelle di gel:
A: non contengono un numero elevato di pori
B: hanno tutte forma sferica
C: sono molto fragili
D: hanno pori, le cui dimensioni variano secondo la percentuale di legami di reticolazione nella matrice del polimero e secondo il tipo di solvente usato
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Chimica

Efficienza in cromatografia di scambio ionico (IEC)
L'efficienza:
A: dipende dalla densità dei gruppi funzionali, definita in termini di capacità di scambio (come ECD o ECV)
B: non dipende dalle caratteristiche geometriche della colonna
C: non dipende dal coefficiente di selettività della resina
D: dipende dalla capacità di scambio della resina
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