4. Il marketing operativo

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Economia

A: Le decisioni prese nell'ambito della politica del prodotto sono il punto di partenza del processo di marketing operativo.
B: Le componenti primarie di un prodotto sono quelle che lo differenziano dai prodotti della concorrenza.
C: La durata del ciclo di vita di un prodotto varia in base alle attività della concorrenza.
D: In fase di introduzione la crescita delle vendite è rapida.
E: In fase introduzione i prezzi sono sempre particolarmente bassi.
F: La fase di sviluppo comincia quando si raggiunge il break even point.
G: In fase di maturità la concorrenza comincia ad essere meno aggressiva.
H: In fase di maturità i prodotti generano profitti unitari crescenti.
I: La maggioranza anticipatrice acquista il prodotto quando esso è in fase di maturità.
J: Tra le strategie utilizzate in fase di introduzione rientra quella di scrematura lenta.
K: I prodotti cash cows generalmente si trovano della fase di introduzione del proprio ciclo di vita.
L: I prodotti cash cows richiedono dei finanziamento molto contenuti.
M: La disponibilità della rete wireless rappresenta un elemento del core del prodotto ristorativo.
N: Un'azienda che fornisce pasti ad ospedali è un'attività di ristorazione di tipo funzionale.
O: Il cliente-tipo di un ristorante di tipo emozionale è particolarmente interessato al rapporto qualità/prezzo.
Vero o falso
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Economia

A: Tra le leve del marketing mix il prezzo è l'unica variabile che produce ricavi.
B: La determinazione del prezzo prescinde dal valore del prodotto/servizio percepito dal cliente.
C: La leva del prezzo è particolarmente sensibile alle reazioni della domanda.
D: L'intensità della concorrenza è in grado di influenzare la determinazione del prezzo di un prodotto/servizio.
E: La domanda di un bene è, generalmente, più rigida nel lungo periodo che nel breve periodo.
F: La domanda dei beni facilmente sostituibili è particolarmente rigida.
G: L'autonomia di un'azienda nel determinare il prezzo di un prodotto/servizio è direttamente proporzionale al valore percepito dal cliente.
H: L'orientamento alla domanda, nella determinazione del prezzo, si basa sull'attenta analisi dei comportamenti del proprio mercato-obiettivo.
I: Il prezzo fissato con il metodo del margine di contribuzione copre i costi fissi e le spese generali.
J: Il prezzo di scrematura consente di raggiungere, in breve tempo, una ampia fetta di mercato.
K: Il bundle price viene fissato sulla base dell'analisi delle azioni della concorrenza.
L: Il prezzo di prestigio viene determinato per quei beni il cui consumo è legato all'appartenenza a un certo status sociale.
M: Il metodo del ROS obiettivo fissa il prezzo in funzione del raggiungimento di una certa percentuale di profitto rispetto alle vendite.
N: Il prezzo psicologico viene determinato sulla base dei costi di produzione.
O: Le imprese price-taker operano in regime di monopolio.
Vero o falso
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A: Tra le decisioni relative alla distribuzione rientra la scelta del canale attraverso il quale far giungere il prodotto/servizio al consumatore.
B: Il dettagliante è l'impresa che acquista il prodotto/servizio dall'impresa produttrice per rivenderlo a un altro intermediario.
C: I canali distributivi si distinguono in base al numero di intermediari che separano il produttore dal consumatore finale.
D: Nel canale distributivo indiretto breve si distinguono più intermediari tra produttore e consumatore finale.
E: Il prezzo finale di un prodotto/servizio non è influenzato dalla lunghezza del canale distributivo.
F: Il canale distributivo diretto consente al produttore un maggiore controllo del proprio mercato-obiettivo.
G: La scelta di distribuire un prodotto attraverso il canale diretto comporta il sostenimento di maggiori costi rispetto alla canale distributivo indiretto.
H: La distribuzione esclusiva utilizza sempre il canale diretto.
I: La distribuzione selettiva è indicata per quei prodotti caratterizzati da un'elevata frequenza di acquisto.
J: Nella distribuzione dei servizi i momenti di verità definiscono le interazioni tra cliente e azienda.
K: Nel corso dei momenti di verità il cliente valuta l'esperienza e percepisce il valore percepito da assegnare al servizio ricevuto.
L: La prossimità a un centro commerciale non ha alcuna influenza sulla distribuzione del servizio di un'azienda ristorativa.
M: Nell'azienda ristorativa la cucina è allo stesso tempo luogo di produzione e luogo di vendita del servizio.
N: Lo sviluppo del food delivery è stato determinato dalla diffusione dell'e-commerce.
O: La vendita on line dei servizi ristorativi comporta maggiori costi di distribuzione e promozione.
Vero o falso
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A: La pubblicità è uno strumento del mix promozionale.
B: Tra gli obiettivi della comunicazione vi è la riduzione delle fluttuazioni della domanda.
C: Nel processo di comunicazione il mezzo si riferisce all'insieme dei simboli trasmessi al ricevente.
D: Le strategie di sviluppo hanno l'obiettivo di erodere le quote di mercato detenute dalla concorrenza.
E: La pubblicità pratica viene utilizzata in comunicazioni dal carattere prevalentemente informativo.
F: La pubblicità competitiva ha tra i suoi obiettivi quello di comunicare la vision aziendale.
G: La pubblicità strategica ha un orizzonte temporale di lungo periodo.
H: I buoni sconto sono strumenti dell'attività di pubbliche relazioni.
I: La raccolta punti è uno strumento dell'attività di promozione delle vendite.
J: La tecnica del sampling è utilizzata per prodotti che sono nella fase di declino del proprio ciclo di vita.
K: La sponsorizzazione è uno strumento dell'attività di pubbliche relazioni.
L: La sponsorizzazione permette di aumentare il prestigio del soggetto sponsorizzato.
M: Il direct marketing si rivolge all'intero mercato potenziale.
N: Le attività di direct marketing si distinguono per l'utilizzo di una comunicazione impersonale e unidirezionale.
O: Le aziende del settore terziario utilizzano frequentemente strategie di sviluppo per creare nuove occasioni d'acquisto.
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Economia

A: Il web marketing consiste nelle attività di pubblicità e promozione attraverso Internet.
B: Il web marketing ha costi più contenuti rispetto al marketing tradizionale.
C: Il successo di un'attività di web marketing si fonda sulla sua visibilità sui motori di ricerca.
D: Un sito business to business mette in relazione un'azienda con i suoi potenziali clienti.
E: Un sito è memorizzabile se gli utenti sono in grado di poterlo utilizzare facilmente.
F: Un sito è soddisfacente se gli utenti giudicano pertinenti i suoi contenuti.
G: L'utilizzo del web rende sempre più complessa l'identificazione dei consumatori.
H: La pubblicità on line è la principale forma di guadagno per i servizi disponibili in rete.
I: I pop up sono una forma di pubblicità assertiva.
J: I banner sono una forma di pubblicità d'assalto.
K: La pubblicità contestuale è la forma meglio integrata ai contenuti dei siti nei quali è inserita.
L: La comprensibilità di un sito web si misura anche in termini di tempi necessari a reperire un'informazione.
M: La pubblicità d'assalto è sempre meno utilizzata nei siti web.
N: Attualmente i social network sono sempre meno presenti nelle strategie di web marketing.
O: La web reputation è l'insieme delle attività di raccolta e monitoraggio di quanto viene scritto in rete rispetto ad un prodotto/servizio.
Vero o falso
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A: Il piano di marketing è parte integrante del business plan di un'azienda di nuova costituzione.
B: Nel pianificare la strategia di mercato è importante aver individuato correttamente le caratteristiche del mercato obiettivo.
C: Il piano di marketing prescinde dall'analisi del macroambiente nel quale opera o intende operare l'azienda.
D: L'analisi del microambiente può far emergere i punti di forza dell'azienda.
E: L'analisi della situazione attuale di marketing prende in considerazione anche i concorrenti potenziali.
F: L'analisi dell'ambiente politico-normativo può far emergere rischi o opportunità per l'azienda.
G: La scelta delle politiche di prezzo viene compiuta in fase di definizione delle strategie.
H: La scelta del mercato obiettivo del prodotto rientra tra le decisioni strategiche di marketing.
I: Gli obiettivi di marketing non devono essere sempre temporalmente definiti.
J: Il budget di marketing è un piano patrimoniale preventivo.
K: Le scelte relative alle risorse umane vengono definite indipendentemente dal posizionamento del prodotto.
L: L'attività di controllo deve essere svolta al termine dell'esecuzione del piano di marketing.
M: I risultati dell'attività di monitoraggio del piano di marketing influenzano la futura pianificazione strategica dell'azienda.
N: Il monitoraggio concomitante del piano di marketing permette di evitare la fase di rilevazione e misurazione degli scostamenti.
O: Per la buona riuscita del piano di marketing deve essere sempre riscontrata una coerenza tra le diverse leve del marketing mix.
Vero o falso
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Economia

A: Il marketing operativo definisce obiettivi di breve periodo.
B: Le variabili che l'azienda può usare per segmentare il mercato costituiscono il mix di marketing.
C: Il marketing mix permette all'azienda di posizionare il proprio prodotto sul mercato.
D: Le decisioni relative alla distribuzione di un prodotto rientrano tra le attività della programmazione operativa di marketing.
E: Il mix di marketing deve essere costantemente adattato ai cambiamenti che intervengono nell'ambiente in cui opera l'azienda.
F: Dal punto di vista del cliente il prodotto coincide con la facilità di reperirlo sul mercato.
G: Gli elementi principali di un servizio permettono all'azienda di differenziarsi dalla concorrenza.
H: Dal punto di vista del mercato il prezzo coincide con il costo sostenuto dal consumatore per acquistare il prodotto.
I: L'intangibilità di un servizio rende più complessa la sua valutazione da parte dei consumatori.
J: I servizi possono essere immagazzinati in quanto deperibili.
K: L'erogazione di un servizio esclude la necessità di un contatto tra consumatore  e produttore.
L: La parte tangibile di un servizio rientra tra le variabili del relativo mix di marketing.
M: Nelle aziende di servizi solo il personale onstage può essere considerato uno strumento del mix di marketing.
N: La mise en place rientra tra gli elementi della parte tangibile di un servizio ristorativo.
O: La costruzione del blueprint parte dall'identificazione del processo da mappare.
Vero o falso
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