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Disegno tecnico - Scuola secondaria di secondo gradoLa modaStoria della modaLa sartoria italiana

Tema 2. Dall'artigianato all'industria

14 esercizi

Disegno tecnico

La sartoria italiana
Nel 1951, alla prima sfilata di Firenze, Giovanni Battista Giorgini ha invitato:
A: Importanti compratori americani e giornalisti
B: Importanti personaggi del jet set americano
C: Vari compratori italiani
D: Vari testimonial e giornalisti
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La produzione artigianale
A: La parola artigianato deriva dal latino ars che significa "metodo artefatto".
B: L'artigianato con le sue botteghe tramanda i saperi e gli antichi mestieri alle nuove generazioni di creativi digitali per portare innovazione nel made in Cina.
C: Le Arti a Firenze erano associazioni a carattere corporativo e raccoglievano al proprio interno tutti i cittadini che svolgevano lo stesso tipo di attività.
D: A Roma, il sistema delle corporazioni era costituito da una struttura che comprendeva sette Arti Maggiori, le più ricche e potenti, e quattordici Arti Minori, ciascuna con propri statuti, sedi, chiese, santi protettori, emblemi e gonfaloni.
E: Le associazioni di categoria sono enti di persone fisiche o giuridiche legato dal perseguimento di uno scopo comune.
F: La decorazione è una pratica di lunga tradizione che scaturisce dalla necessità insita nell'uomo di ricercare il bello.
G: Il ricamo è l'arte di applicare con il pennello un disegno ornamentale su un tessuto.
H: L'imparaticcio è un rettangolo di tessuto di lino, sul quale si eseguono punti di ricamo come esercitazione didattica.
I: Merletto, pizzo e trina sono sinonimi che identificano un ricamo prezioso eseguito sul supporto tessuto.
J: Merletti, pizzi e ricami sono prodotti artistici che non possono essere realizzati meccanicamente.
Vero o falso
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La nuova industria della confezione
A: All'inizio degli anni Cinquanta, l'industria italiana del Tessile/Abbigliamento, guardando al sistema americano del ready-to-wear, si dota di nuovi macchinari per il taglio, per la cucitura e per la rifinitura e studia i primi modelli su taglia, utilizzando misure standardizzate.
B: In Italia, Max Mara, fondata da Achille Maramotti nel 1951, è stata la prima fabbrica di confezione ad anticipare il concetto dell'industria della haute couture.
C: Manifattura 4.0: quarta rivoluzione industriale è un processo iniziato attraverso sistemi fisici informatizzati, con l'uso di internet, reti e dati, tecnologia del cloud e della smart factory.
D: Il termine prêt-à-porter si riferisce a un progetto produttivo che vede legati insieme un creativo, un produttore e un sistema di vendita, in una formula organizzativa che abbina la creatività all'industria
E: A Torino, nel clima di fermento culturale degli anni Settanta, si assiste all'esordio di una nuova figura di creativo, lo stilista, che diviene il regista dell'intera filiera della collezione.
F: Il pioniere dello stilismo Walter Albini, prima di Armani, Ferré e Versace, ha avviato un proficuo rapporto con l'industria tessile favorendo l'ingresso della moda italiana nell'era del prêt-à-porter.
G: Il distretto produttivo corrisponde ad un'area geografica circoscritta dove operano aziende artigianali indipendenti, di piccole e medie dimensioni, storicamente legate dalla medesima finalità produttiva.  
H: Nella filiera del Tessile/Abbigliamento, le aziende possono operare come Impresa conto proprio o come Impresa conto terzi.
I: Il pronto moda propone capi ispirati, se non copiati, ai best sellers del prêt-à-porter, distribuiti con grande lentezza nei punti vendita e influenzati dalle scelte di acquisto dei consumatori.
J: La moda fast fashion produce effetti dannosi sull'ambiente inquinando gli eco-sistemi, contribuisce all'inquinamento atmosferico causato dal trasporto delle merci e contribuisce anche al continuo scarico di sostanze chimiche e coloranti nell'ambiente.
Vero o falso
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La moda sostenibile
L'attenzione alla ________ sta emergendo lentamente nel mondo della moda. La ________ e la sperimentazione di nuovi materiali, ________ e riciclati, nel tentativo di abbattere gli standard di ________ dei processi di ________ e scarto, persegue l'obiettivo 12 dell'________ sulla produzione e ________ responsabili.
Dopo oltre vent'anni di ________ in cui i ritmi di produzione e di consumo sono aumentati in modo ________ proporzionale alla qualità dei capi e al loro prezzo, un numero crescente di brand sta sviluppando un ________ più sostenibile.
Posizionamento
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La sartoria italiana
Negli anni Sessanta, la moda boutique si è rivelata:
A: Un grande successo commerciale
B: Un grande successo culturale
C: Un grande successo di pubblico
D: Un grande successo aziendale
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La sartoria italiana
L'autarchia è il piano politico fascista favorevole a:
A: L'autosufficienza economica delle produzioni italiane
B: L'insufficienza economica delle produzioni italiane
C: L'anarchia economica delle produzioni italiane
D: L'importazione delle materie
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La sartoria italiana
Negli anni del secondo conflitto mondiale, l'industria tessile e dell'abbigliamento si occupava in larga parte di:
A: Produzione di abiti per l'esercito e divise da lavoro
B: Produzione di abiti da giorno e divise da lavoro
C: Distribuzione di abiti alle popolazioni
D: Confezione di abiti di alta moda
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La sartoria italiana
La sartoria familiare diffusa sul territorio nazionale eseguiva:
A: Abiti su ordinazione e su misura
B: Abiti artigianali su taglia
C: Capi confezionati in azienda
D: Capi di alta sartoria per le dive
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Slow fashion
I principi etici alla base della moda ________ si contrappongono a quelli consumistici della moda ________ che è stata accusata di ________ – sia nella produzione di abiti sia nello ________ di tessuti sintetici – di lavorazione scadente ed enfatizzazione delle ________ a breve termine nonché, di ________ di mano d'opera a basso costo in alcuni paesi del ________. Il movimento slow fashion sostiene la ________ di consumatori e produttori della moda: un approccio consapevole per la ________ dell'ambiente e delle condizioni di lavoro. I principi fondamentali su cui si basano le regole di produzione consapevole ed ________, come indicato dagli obiettivi dell'Agenda 2030, tengono conto dei seguenti fattori: scelta, valore, etica, consapevolezza.
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La sartoria italiana
A partire dagli anni Trenta, la produzione industriale, venduta nei Grandi Magazzini, era organizzata in:
A: Reparti di vendita per tipologie di prodotto
B: Reparti di generi di necessità
C: Cataloghi di vendita per corrispondenza
D: Negozi di vendita al dettaglio
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La sartoria italiana
Nel 1906, a quale importante manifestazione partecipa Rosa Genoni?
A: Esposizione internazionale di Milano
B: Esposizione internazionale di Parigi
C: Consiglio nazionale delle donne italiane a Roma
D: Esposizione della Galleria del costume di Firenze
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La sartoria italiana
La prima sfilata di alta moda di Firenze presenta:
A: Le creazioni di grandi nomi della sartoria italiana
B: Le creazioni di grandi nomi della sartoria francese
C: Le creazioni delle sartorie familiari
D: La moda degli stilisti americani
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La sartoria italiana
Quale città vanta l'eccellenza nella sartoria da uomo?
A: Napoli
B: Firenze
C: Venezia
D: Parigi
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La sartoria italiana
Negli anni della Dolce Vita, il successo delle sartorie romane è influenzato da:
A: La produzione cinematografica di Cinecittà
B: La mostra del cinema di Venezia
C: Le sfilate di Palazzo Pitti
D: L'alta moda parigina
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