Latino - Scuola secondaria di secondo grado In partes tres In partes tres / Volume 1 Livio

Livio

10 esercizi

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Vita e opera

Tito Livio nacque a ________ nel 59 a.C. da una famiglia probabilmente ________. ________ alla vita pubblica e si dedicò totalmente agli studi e alla composizione di una vasta opera ________ conosciuta come ________.

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Una storiografia per episodi

La storiografia di Livio può essere definita ________. Diversamente dall'annalistica tradizionale, Livio preferisce infatti concentrarsi su ________, quello che, con gergo ________, possiamo definire episodio. Attorno a ogni fatto Livio sviluppa una narrazione unitaria che solitamente segue uno schema tripartito: 1) situazione di partenza, 2) sviluppo vero e proprio, 3) ________.

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Libertà e principato

Secondo Livio, il principato

A: è il naturale sviluppo della repubblica

B: è un male contro cui i cittadini romani dovrebbero ribellarsi

C: è l'unica forma di governo che, dopo il terribile periodo delle guerre civili, può consentire di ristabilire la pace e la concordia tra i cittadini

D: è la miglior forma di governo possibile

Scelta multipla

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La storiografia di Livio

A proposito dell'opera storica di Livio:

A: L'opera di Livio si pone in continuità con quella di Sallustio sia nello stile che nella scelta dell'argomento.

B: Livio segue una disposizione della materia prevalentemente annalistica e probabilmente ha voluto ripartire la trattazione degli argomenti in gruppi di cinque o dieci libri (pentadi e decadi).

C: L'interesse di Livio si concentra soprattutto sulle epoche più remote della storia della città, che offrono gli esempi migliori delle principali virtù del cittadino romano.

Vero o falso

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Da cosa era determinato, secondo Livio, il primato morale di Roma sugli altri popoli, almeno nei primi secoli della sua storia?

A: Dalla pietas, cioè il rispetto nei confronti della comunità e dei suoi dei protettori.

B: Dalla libertas di cui i Romani del passato godevano.

C: Dalla loro mera superiorità militare.

D: Dalla loro superiorità civile.

Scelta multipla

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Il pessimismo di Livio

Per quanto possiamo valutare dai materiali a noi giunti relativi alle fasi della storia di Roma successive all'età degli Scipioni, il tono degli Ab Urbe condita libri diventava progressivamente sempre più ________. Livio individua principalmente nel ________, ossia nel timore che la patria fosse vinta e asservita a un ________, l'origine di quel senso di responsabilità in virtù del quale tutti i cittadini agivano compattamente per il bene dello ________. La cessazione di questo timore, terminate le guerre contro ________, avrebbe determinato il disastro di Roma.
Su questo punto, ampiamente condiviso nel pensiero latino, Livio concorda pienamente con ________.

Posizionamento

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Il pessimismo della prefazione

Nella prefazione a tutta l'opera Livio afferma che il suo interesse maggiore è verso le epoche più ________ della storia di Roma, dove egli aveva trovato, pur nella scarsità di notizie, i maggiori esempi di ________. Una volta terminata la trattazione del periodo arcaico, Livio capisce però di avere davanti un lavoro molto più ________ di quello già ultimato, perché dispone di una mole di informazioni sempre ________, in cui però non riesce a trovare fatti ________ come quelli che avevano caratterizzato i primi secoli di storia di Roma. Secondo Livio, anzi, la crescita del potere di Roma si accompagna ad una sempre maggiore ________ dei costumi, tanto che ormai la città sembra minacciata dalla sua stessa grandezza.

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La virtù del popolo romano

Il successo del popolo romano nel Mediterraneo è dovuto, per Livio, alla sua virtù. Secondo Livio uomini virtuosi esistono anche tra i "barbari", ma di solito questi uniscono alla loro virtù qualche altro aspetto migliore, come ad esempio la facilità a cedere alle sfrenatezze. Esempio per tutti fu Pirro: per quanto fosse un condottiero estremamente preparato e di grande intelligenza, era anche molto onesto e crudele. Scipione l'Africano seppe vincerlo proprio perché coniugava l'abilità sul piano militare con la lealtà e la dedizione allo Stato.

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Gli Ab Urbe condita libri

Livio scrive la storia di Roma dalla sua fondazione: il titolo comunemente adottato per l'opera è infatti proprio ________libri, "Libri dalla fondazione della città". Dell'opera, in 142 libri, ci sono pervenuti 35 libri interi più alcuni frammenti. Il motivo per cui l'opera non ci è pervenuta per intero sta probabilmente nelle sue dimensioni. Conosciamo il contenuto dei libri non pervenutici attraverso dei riassunti, detti con il termine greco ________, realizzati per ciascun libro intorno al III d.C. Oltre a questi, nell'antichità vennero redatti anche dei compendi, detti ________. Tra quanto è giunto fino a noi, si segnala l'epitome di ________, letterato del II sec. d.C., che alterò profondamente la struttura dell'originale, procedendo per temi, e il ________ di Giulio Ossequente (IV sec. d.C.), che ha selezionato i prodigi di cui Livio parla nella sua opera.

Completamento aperto

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Il "prezzo dell'opera" - T1

Gli Ab Urbe condita libri si aprono con un capitolo che ha funzione di ________. Con questa scelta, Livio mostra di seguire i dettami della ________, che prescrivevano che all'inizio della propria opera uno scrittore, proprio come un ________ all'inizio del suo discorso, dovesse brevemente presentarsi e dichiarare le proprie intenzioni al lettore. Livio spiega brevemente i ________ che lo hanno indotto a scrivere di storia e quali ________ il lettore potrà ricavarne. Egli evidenzia come a suo parere Roma sia meritevole dell'immenso potere che possiede, sebbene siano già visibili i segni dell'imminente________.

Posizionamento

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