Fisica - Scuola secondaria di secondo grado I vettori e le forze Operazioni con i vettori Somma di due vettori

I vettori e le forze

20 esercizi

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Fisica

Le grandezze fisiche a cui non si può associare una direzione sono chiamate:

A: vettori.

B: scalari.

C: costanti.

D: numeri.

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Fisica

Perché diciamo che le forze sono grandezze vettoriali?

A: Perché così è possibile rappresentarle con una freccia.

B: Perché per descrivere una forza è necessario specificarne direzione e verso, oltre all'intensità.

C: Perché in questo modo abbiamo una regola per trovare la somma di più forze.

D: Perché tutti gli esperimenti indicano che esse si sommano come vettori.

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Nel Sistema Internazionale la forza si misura in:

A: newton.

B: dine.

C: watt.

D: kilogrammi-forza.

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Un dinamometro è sicuramente:

A: una molla tarata.

B: un dispositivo per la misura di piccole forze.

C: uno strumento tarato per misurare le forze.

D: uno strumento dotato di una scala lineare.

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Tra le seguenti affermazioni soltanto una non è vera. Quale?

A: Se su un punto materiale agiscono due forze che hanno direzioni diverse, la forza totale agente sul punto avrà direzione ancora diversa.

B: Se su un punto materiale agiscono tre forze, di cui due sono eguali e opposte tra loro, il movimento del punto è determinato soltanto dalla terza forza.

C: Se tutte le forze applicate a un punto materiale hanno la stessa direzione e verso, anche la forza totale agente sul punto avrà quella direzione e quel verso.

D: Se a uno stesso punto materiale sono applicate tre o più forze non nulle, la forza totale agente sull'oggetto è sicuramente non nulla.

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Completa queste frasi.

Un dinamometro permette di misurare ________ di una forza.
La somma di due forze applicate a uno stesso punto materiale è nulla quando le due forze hanno intensità e direzione ________ ma versi ________.

Posizionamento

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Per sommare due vettori:

A: si usa il metodo punta-coda oppure, indifferentemente, il metodo del parallelogramma.

B: bisogna usare sempre il metodo punta-coda.

C: bisogna usare sempre il metodo del parallelogramma.

D: Bisogna usare il metodo punta-coda se i due vettori hanno lo stesso verso, altrimenti il metodo del parallelogramma.

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Un aereo vola prima in direzione Nord per 50 km e successivamente in direzione Est, Sud e Ovest, ogni volta per 50 km. Lo spostamento risultante è un vettore di modulo pari a:

A: 0 km

B: –100 km

C: 141 km

D: 200 km

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Se si moltiplica un vettore per un numero:

A: si ottiene come risultato un vettore di modulo più grande rispetto al vettore di partenza.

B: il risultato non è un vettore, ma uno scalare.

C: l'operazione non è possibile.

D: si ottiene come risultato un vettore che può avere lo stesso verso oppure verso opposto rispetto al vettore di partenza.

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Quando si moltiplica un vettore per un numero, la direzione del vettore risultante:

A: dipende dal numero usato per moltiplicare.

B: è opposta a quella del vettore di partenza.

C: rimane quella del vettore di partenza.

D: rimane quella del vettore di partenza, a meno che il numero usato per moltiplicare sia negativo.

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Date due direzioni qualsiasi, è sempre possibile scomporre un vettore lungo quelle due direzioni?

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Quale tra queste grandezze fisiche non può essere rappresentata con un vettore?

A: L'accelerazione.

B: La velocità.

C: La temperatura.

D: Lo spostamento.

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Sulla superficie della Terra la forza-peso:

A: ha la stessa direzione per tutti i corpi.

B: è la stessa per tutti i corpi.

C: è sempre diretta verso il centro della Terra.

D: ha la stessa intensità per tutti i corpi.

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La forza peso F_P che sulla superficie terrestre agisce su una massa m = 1 kg vale approssimativamente:

A: 10 N.

B: 0,1 N.

C: 1 N.

D: 100 N.

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A quale attrito è sottoposto un paracadustista che scende in aria?

A: All'attrito radente dinamico.

B: All'attrito radente statico.

C: All'attrito viscoso.

D: A tutti i tipi di attrito.

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Se non esistessero forze d'attrito:

A: potremmo camminare molto più in fretta.

B: faremmo molta meno fatica quando camminiamo.

C: non riusciremmo a camminare.

D: potremmo camminare senza muovere le gambe.

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Se vogliamo trascinare a velocità costante un oggetto inizialmente fermo, dovremo applicare una forza:

A: maggiore all'inizio, per metterlo in moto; poi possiamo applicare una forza minore per continuare a spostarlo.

B: minore all'inizio, per metterlo in moto, rispetto a quella che va applicata poi per continuare a spostarlo.

C: soltanto all'inizio, per metterlo in movimento; poi possiamo continuare a spostarlo senza applicare alcuna forza.

D: costante nel tempo, purché sia superiore alla forza di attrito statico.

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La forza elastica esercitata da una molla è:

A: direttamente proporzionale alla velocità con la quale la molla è stata piegata.

B: direttamente proporzionale alla deformazione.

C: inversamente proporzionale alla deformazione.

D: uguale al prodotto della massa della molla per l'allungamento della molla.

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Qual è l'unità di misura della costante elastica k di una molla?

A: Si tratta di una costante adimensionale.

B: N · m

C: N/m

D: m/N

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La molla dell'ammortizzatore di una moto, compressa di 12,6 cm, esercita una forza di 780 N.
Calcola il valore della costante k dell'ammortizzatore.

k = ________ N/m

Per i numeri decimali usa la virgola e non il punto (per es. 56,2 e non 56.2). Fai attenzione alle cifre significative!

Completamento aperto

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