Capitolo 13 - primi anni dell’Italia unita.

10 esercizi
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Storia

La nascita del regno d'Italia.
In quale giorno, mese e anno il Parlamento italiano proclamò la nascita del Regno d'Italia sotto la guida di Vittorio Emanuele II?
A: 17 marzo 1861.
B: 1 gennaio 1860.
C: 8 settembre 1861.
D: 2 giugno 1863.
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Storia

La legge delle guarentigie.
Nel 1871 il governo italiano emanò la legge delle guarentigie, ovvero …
A: Il Regno d'Italia si impegnava ad assicurare al pontefice le condizioni ottimali per l'esercizio del suo magistero spirituale, riconoscendogli tutte le prerogative di un capo di Stato.
B: Il Regno d'Italia si impegnava ad assicurare al popolo le condizioni ottimali per l'esercizio della sua fede spirituale.
C: Il Regno d'Italia si impegnava ad assicurare al pontefice le condizioni restrittive per l'esercizio del suo magistero spirituale, non riconoscendogli tutte le prerogative di un capo di Stato.
D: Il Regno d'Italia si impegnava ad assicurare al pontefice le condizioni ottimali per l'esercizio del suo magistero spirituale, ma senza riconoscergli  le prerogative di un capo di Stato.
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Storia

Dopo la morte di Cavour.
Cavour non riuscì a gestire gli esiti del proprio progetto politico: morì infatti nel giugno del 1881. Tuttavia, anche dopo la sua scomparsa le redini del Regno d'Italia rimasero saldamente nelle mani della classe dirigente formatasi a Roma durante il "decennio di inflazione". Provenivano infatti dalle fila dei suoi collaboratori gli uomini politici di maggiore rilievo del primo periodo post-unitario, appartenenti allo schieramento liberal-moderato (la Sinistra storica) e all'aristocrazia e borghesia centro-meridionali: fra questi, il piemontese Quintino Sella, il toscano Bettino Ricasoli, gli emiliani Marco Minghetti e Luigi Carlo Farini. Nello schieramento d'opposizione, quello chiamato della Destra storica, militavano invece quanti avevano seguito Mazzini e Garibaldi: fra questi, ebbero un ruolo cruciale i settentrionali Francesco Crispi e Francesco De Sanctis.
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Storia

Il Nord e il Sud Italia.
Il Nord e il Sud Italia.
A: Alla data dell'Unità l'Italia contava 22 milioni di abitanti (erano 26 milioni considerando anche la popolazione del Veneto e del Lazio, che non facevano ancora parte del nuovo regno), con elevati tassi di natalità e di mortalità.
B: Gli italiani, che avevano un reddito pro capite pari al doppio di quello degli inglesi e a circa due terzi maggiore di quello dei francesi, erano impiegati per il 70% nell'industria, per il 18% nell'agricoltura, per il 12% nel settore dei servizi.
C: Al Nord le aziende agricole erano per la maggior parte piccole e a conduzione familiare. Nelle regioni del Centro era diffusa la mezzadria mentre nel Mezzogiorno e nelle isole dominavano i latifondi appartenenti per lo più a famiglie nobiliari.
D: In generale, il nuovo regno poteva contare su molte materie prime e fonti energetiche e anche i capitali privati disponibili per sostenere iniziative di potenziamento dell'industria e dei servizi erano piuttosto cospicui.
E: Le infrastrutture – cruciali per un vero sviluppo economico – erano del tutto inadeguate: mancava una rete ferroviaria nazionale; i porti andavano potenziati; persino le strade erano antiquate e non coprivano in maniera omogenea tutto il territorio. Alcune zone del paese – per esempio le paludi pontine o l'entroterra
montuoso delle regioni del Sud e della Sardegna – erano selvagge e impraticabili, frequentate quasi esclusivamente da pastori e cacciatori.
F: Le popolazioni del Centro-Sud si trovavano in una posizione di svantaggio rispetto a quelle del Centro-Nord anche rispetto a un altro importante indicatore: il tasso di analfabetismo.
Vero o falso
5

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Storia

La legge Casati.
Cosa sanciva la legge Casati?
A: L'introduzione dell'obbligo, per tutti i bambini, di frequentare il primo biennio della scuola elementare.
B: L'introduzione del diritto di voto.
C: L'introduzione dell'obbligo dell'insegnamento della lingua italiana nelle scuole.
D: L'introduzione del diritto al lavoro per coloro che abitavano nel nuovo Regno.
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Storia

La questione meridionale.
Nel 1862, quando la Camera istituì la prima commissione d'inchiesta sul brigantaggio, il relatore Giuseppe ________ negò che ci fosse una responsabilità diretta dello Stato italiano nell'esplosione di questo fenomeno, dichiarando che esso andava considerato come un «________ profondo ed antico», endemico delle regioni del Sud, legato alla povertà, all'________, alla profonda sfiducia nei confronti della legge e della giustizia. Il governo, perciò, scelse di reagire ricorrendo esclusivamente alla ________ e rinunciando a sanare le cause profonde del brigantaggio. Solo in seguito ci si sarebbe resi conto della necessità di affrontare l'arretratezza del Meridione con un approccio completamente diverso. L'analisi più lucida rispetto alla questione meridionale verrà esposta nel 1900 dall'economista e deputato pugliese Francesco Saverio ________ che  in un'opera intitolata Nord e Sud, aveva lucidamente analizzato le motivazioni economiche e fiscali alla base del fallimento dell'unificazione e gli errori commessi durante il processo di ________.
Completamento aperto
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Storia

I territorio non inclusi nel Regno d'Italia.
Nei primi anni dell'unità d'Italia, oltre a Roma, quali altri territori non facevano parte del Regno?
A: Lazio.
B: Trentino.
C: Veneto.
D: Venezia Giulia.
E: Emilia Romagna.
F: Toscana.
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Storia

La terza guerra d'indipendenza italiana.
Chi, alla vigilia della guerra contro l'Austria, propose al Regno d'Italia di fare fronte comune contro l'impero di ________?
________.

In caso di vittoria, cosa avrebbe guadagnato il ________?
Il ________.

Senza esitazioni, ________ scelse di entrare in quella che, per gli italiani, fu …
la Terza guerra d'indipendenza.

L'esercito italiano fu a più riprese sconfitto da quello asburgico sia per terra, a ________, sia per mare (a ________, nell'Adriatico).
Posizionamento
4

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Storia

Roma al Regno d'Italia.
Poco più di un anno dopo l'annessione del ________ al Regno d'Italia, nell'autunno del ________ Garibaldi e i suoi uomini (un esercito di circa 10.000 volontari) tentarono una seconda spedizione contro lo Stato pontificio. Invasero rapidamente parte del Lazio ma, giunti a ________, a pochi chilometri da Roma, furono sconfitti e respinti da un contingente dell'esercito francese schierato a difesa dei territori papali. All'indomani della rovinosa sconfitta di Napoleone III contro ________ a Sedan, Vittorio Emanuele II e la ________ storica decisero di approfittare dello sbandamento francese e di attaccare lo Stato pontificio. Non fu necessario un grande dispiegamento di uomini e di mezzi: ai bersaglieri sabaudi bastò aprire un varco nella cinta muraria della città, presso Porta Pia, il 20 settembre ________ per entrare a Roma e occuparla interamente, eccezion fatta per i palazzi del Vaticano. Pochi giorni dopo l'apertura della "breccia di Porta Pia", i cittadini del Lazio votarono per plebiscito l'annessione al Regno d'Italia.
Completamento chiuso
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Storia

La capitale prima di Roma.
Nel 1871 Roma divenne capitale d'Italia, prendendo il posto di …
A: Torino.
B: Napoli.
C: Firenze.
D: Milano.
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