5.2 Il fumetto #99919 - Prove ed esercizi Zanichelli

Il fumetto giapponese

A: ha dato un notevole sviluppo alla nona arte sperimentando soluzioni formali originali, funzionali per ottenere efficaci effetti espressivi.

B: ha ottenuto un grande successo mondiale mantenendo l'ordine narrativo e il formato tradizionale dell'inquadratura occidentale.

C: ha dimostrato grande disponibilità a sperimentare nuove soluzioni formali, tuttavia senza proporre risultati espressivi efficaci.

D: ha sperimentato nuove soluzioni formali entro i canoni della tradizione europea e ciò gli ha impedito di ottenere originali risultati espressivi.

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La fortuna del fumetto

A: è attestata dalla sua diffusione presso il pubblico giovanile, mentre il pubblico adulto preferisce affidare l'informazione e l'interpretazione della realtà alla cronaca giornalistica.

B: è attesta dalla sua diffusione presso il pubblico adulto che ne ha fatto una fonte del proprio immaginario collettivo alternativo alla cronaca giornalistica.

C: fu immediata, ma limitata nel tempo, declinò quando il cinema e la televisione divennero le principali fonti dell'immaginario collettivo.

D: è attestata dalla sua persistente capacità di interpretare l'immaginario collettivo con immagini complementari alla cronaca giornalistica.

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Le potenzialità del fumetto

A: non furono capite da Topffler nell'Ottocento, ma furono comprese dagli autori statunitensi nel Novecento, che seppero adattarli a soggetti narrativi.

B: furono comprese ma non mostrate da Topffler nell'Ottocento.

C: attendono di essere comprese dagli autori del futuro applicandole a ogni genere di soggetto.

D: furono già comprese e mostrate da Topffler nell'Ottocento e ora sono applicate ai più vari soggetti.

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La graphic novel

A: è un genere di fumetto diffuso dagli anni Settanta consistente in brevi strisce narrative di grande intensità drammatica.

B: è un genere di fumetto diffuso dagli anni Settanta consistente in brevi strisce narrative di grande intensità umoristica e capaci di cogliere i caratteri dei personaggi.

C: è un genere di fumetto diffuso dagli anni Settanta consistente in un romanzo a fumetti, che consente di narrare azioni e descrivere personaggi con grande efficacia espressiva.

D: è un genere di fumetto diffuso dagli anni Settanta consistente in un romanzo a fumetti, che consente di narrare azioni e descrivere personaggi con facili effetti di intrattenimento umoristico.

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Lo stile del fumetto francese chiamato linea chiara

A: ha avuto largo successo grazie alla sua efficacia espressiva, pur senza confrontarsi col le soluzioni della narrazione cinematografica.

B: ha avuto largo successo grazie alla sua efficacia realistica nel definire personaggi, oggetti, luoghi e azioni e ha proposto soluzioni simili a quelle del montaggio cinematografico.

C: ha avuto largo successo grazie alla sua efficacia realistica nel definire personaggi, oggetti e luoghi, si è mostrato efficace nella narrazione quando ha evitato forme articolate simili al montaggio cinematografico.

D: pur condividendo con il cinema molte soluzioni narrative, come il montaggio parallelo, ha ottenuto i migliori risultati nelle forme descrittive tipiche del documentario.

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Negli ultimi decenni il fumetto

A: ha sviluppato soluzioni formali sempre più specifiche rispetto agli altri tipi linguaggio visivi, per ottenere effetti espressivi, comunicativi e informativi.

B: ha esaurito la propria capacità di sperimentazione e innovazione, perché ha raggiunto tutti gli obiettivi espressivi, comunicativi e informativi che si proponeva.

C: ha attenuato la propria capacità di sperimentazione e innovazione, perché ha raggiunto evidenti limiti espressivi, comunicativi e informativi che gli altri tipi di linguaggio visivo non hanno.

D: ha assimilato soluzioni derivate da altri tipi di linguaggio visivi, come la pittura, la fotografia e il cinema per ottenere inediti effetti espressivi, comunicativi e informativi.

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Il graphic journalism è

A: un genere di fumetto diffuso negli ultimi decenni che può presentare notevoli innovazioni formali capaci di narrare soggetti fantastici.

B: un genere di fumetto diffuso negli ultimi decenni che può presentare notevoli innovazioni formali capaci di narrare qualsiasi soggetto, realistico o fantastico.

C: un genere di fumetto diffuso negli ultimi decenni che può presentare notevoli innovazioni formali capaci di narrare episodi tratti dalla realtà.

D: un genere di fumetto diffuso negli ultimi decenni che può presentare notevoli innovazioni formali capaci di narrare episodi umoristici.

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Negli ultimi anni

A: giovani artefici sperimentano con successo nuove soluzioni che richiedono al lettore un marcato contributo interpretativo.

B: mancano giovani artefici capaci di innovare significativamente il fumetto.

C: giovani artefici sperimentano senza successo nuove soluzioni che richiedono al lettore un eccessivo contributo interpretativo.

D: giovani artefici sperimentano con successo nuove soluzioni che non richiedono al lettore un marcato contributo interpretativo e facilitano l'immediata comprensione.

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Il fumetto italiano

A: non ha dato risultati interessanti a livello internazionale, perché si è mantenuto entro i limiti della tradizione visiva nazionale.

B: non ha dato risultati interessanti a livello internazionale, perché si è limitato ad assimilare le soluzioni formali straniere senza apportarvi significative innovazioni.

C: ha dato importanti risultati, grazie alle innovative soluzioni formali di alcuni artefici di fama mondiale.

D: ha dato importanti risultati, grazie alle innovative soluzioni formali di alcuni artefici che tuttavia hanno avuto un successo solo nazionale.

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Le vignette nella forma classica del fumetto

A: costituiscono strisce orizzontali che a loro volta compongono la pagina o tavola.

B: costituiscono strisce verticali che a loro volta compongono la pagina o tavola.

C: costituiscono una striscia se disposte orizzontalmente o una tavola o pagina se verticalmente.

D: costituiscono da sole le strisce e le tavole o le pagine.

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Nell'ambito della graphic novel e del graphic journalism sono state prodotte proposte editoriali ibride

A: che intendono ottenere un'intensa esperienza visiva e intellettuale e il coinvolgimento emotivo del lettore.

B: che mirano ad ottenere un profondo coinvolgimento emotivo del lettore, senza impegnarlo intellettualmente.

C: che intendono ottenere un intenso impegno intellettuale del lettore, senza coinvolgerlo emotivamente.

D: che intendono intrattenere il lettore distraendolo con storie fantastiche, umoristiche e intellettualmente impegnative.

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L'unità minima del fumetto è in genere

A: formata da un riquadro di estensione costante chiamato nuvoletta, entro il quale sono inseriti un disegno e un testo verbale.

B: costituita da un riquadro chiamato vignetta di estensione variabile, composto da un disegno e da un testo verbale incluso in una nuvoletta.

C: costituita da un fregio continuo composto da disegni e testi verbali alternati e liberamente composti secondo le esigenze narrative.

D: formata da un testo narrativo alternato a immagini che illustrano l'azione narrata dalle parole.

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Il fumetto è in genere formato

A: da sequenze di disegni in riquadri interconnessi.

B: da un insieme di disegni casualmente giustapposti.

C: da sequenze di disegni in riquadri indipendenti.

D: da un unico disegno entro il quale viene narrata una storia.

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Il fumetto

A: può essere ascritto sia al linguaggio verbale che al linguaggio visivo, perché ricorre all'uno e all'altro indifferentemente.

B: è ascritto al linguaggio visivo nonostante possa ricorrere al linguaggio verbale, perché le immagini sono essenziali.

C: è ascritto al linguaggio verbale, perché possono essere assenti le immagini ma non le parole.

D: è ascritto al linguaggio verbale, perché i disegni si limitano a illustrare le parole, senza le quali non avrebbe senso.

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Ogni vignetta

A: è simile a un quadro indipendente che il lettore può liberamente connettere con i precedenti e i successivi.

B: è simile a un fotogramma cinematografico che compone una narrazione che si svolge nel tempo senza apparenti interruzioni.

C: è simile a un enunciato verbale connesso narrativamente a quelli precedenti e successivi da cui è separato.

D: è simile a un testo verbale il cui senso è autonomo e concluso, privo di nessi narrativi con i precedenti e i successivi.

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Il fumetto

A: non ha potuto ereditare dalla storia delle immagini importanti soluzioni formali, perché i suoi mezzi sono troppo elementari rispetto alla pittura e alla scultura.

B: ha ereditato dalla storia delle immagini e della pittura in particolare molte soluzioni formali, innanzitutto nei formati e nella configurazione dell'inquadratura.

C: ha rifiutato di ereditare dalla storia delle immagini soluzioni formali che ne avrebbero limitato le potenzialità.

D: ha rifiutato di ereditare dalla storia delle immagini soluzioni formali che ne avrebbero condizionato il rapporto con la cultura contemporanea.

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Grazie all'opera di grandi autori il fumetto

A: ha mostrato di avere dei limiti intrinseci, costituiti dai semplici mezzi di cui dispone, che ne limitano le potenzialità di senso e che solo pochi hanno saputo superare.

B: ha mostrato di poter raggiungere raramente e solo in contesti eccezionali profondità e intensità di senso.

C: ha mostrato di poter avere profondità e intensità di senso, nonostante i semplici mezzi di cui dispone.

D: ha mostrato di raggiungere profondità e intensità di senso solo negli Stati Uniti e in Francia.

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Il fumetto è stato definito la nona arte

A: nonostante non possa essere paragonato per valore e intensità di senso alle vere opere d'arte.

B: per la sua somiglianza alla fotografia e al cinematografo per le potenzialità realistiche e narrative.

C: perché è possibile trovarne i precedenti nelle pregevoli narrazioni storiche, pittoriche e scultoree.

D: per la capacità di interpretare la società contemporanea e non solo di intrattenere e divertire.

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