Disegno tecnico - Scuola secondaria di secondo gradoArte e comunicazioneIl linguaggio dell'arteL'immagine nell'arte

1.1 Il linguaggio delle immagini

13 esercizi
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Disegno tecnico

Con la locuzione realismo stilistico si intende
A: la libera interpretazione della realtà soggettiva dell'autore, libero di alterare gli aspetti della realtà a lui sgraditi.
B: la rappresentazione di qualsiasi soggetto, naturale o fantastico, in modo tale che risultino conformi alla tradizione e al gusto del pubblico.
C: la rappresentazione di qualsiasi soggetto, naturale o fantastico, in modo tale che appaia credibile e conforme al vero.
D: la rappresentazione di qualsiasi soggetto, naturale o fantastico, filtrata dagli aspetti più originali, meno comuni e più frequentati dalla tradizione.
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Le immagini svolgono una funzione simbolica in quanto rappresentano qualcosa,
A: quindi sono comprensibili a tutti coloro che sono in grado di riconoscere ciò che è raffigurato senza dover ricorrere a nessuna competenza iconografica specifica.
B: perciò esprimono solo sentimenti e suscitano emozioni universali comprensibili a tutti, quindi per interpretarle non è necessaria una competenza iconografica specifica, bensì una sensibilità artistica.
C: ma è possibile distinguere l'iconografia manifesta, consistente in ciò che è immediatamente riconoscibile alla vista, da l'iconografia latente, comprensibile solo a coloro che condividono un codice iconografico.
D: ma non è possibile distinguere un'iconografia manifesta da un'iconografia latente, perché esse si limitano a raffigurare solo oggetti reali che significano se stessi, quindi non esigono un codice iconografico per essere interpretate.
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Il nesso fra iconografia manifesta e iconografia latente
A: può essere descritto dalle figure retoriche e può essere fondato sia su un rapporto concettuale sia su un'analogia formale.
B: è sempre evidente alla sensibilità emotiva dell'osservatore e non può essere ricondotto a nessuna figura retorica.
C: può essere descritto dalle figure retoriche ed è sempre fondato su analogie formali evidenti alla vista e immediatamente comprensibili da chiunque.
D: può essere descritto dalle figure retoriche ed è sempre fondato su relazioni concettuali immediatamente
comprensibili universalmente.
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Le immagini
A: comuni possono essere classificate per genere, mentre le opere d'arte assolute sono originali e imparagonabili.
B: non possono essere classificate per genere, perché hanno le medesime iconografie e funzione.
C: possono essere classificate per genere, ossia per iconografia, luogo, destinazione e funzione che variano nel tempo.
D: possono essere classificate per generi che sono costanti in tutti i luoghi e non variano nel tempo.
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Le varietà di stile
A: svolgono funzioni espressive e comunicative solo nell'ambito delle immagini figurative, mentre non in quelle astratte.
B: svolgono funzioni espressive e comunicative sia nelle immagini figurative sia in quelle astratte.
C: svolgono funzioni espressive e comunicative solo nell'ambito delle immagini astratte, mentre non in quelle figurative.
D: non svolgono alcuna funzione espressiva e comunicativa nelle immagini, perché il senso delle opere dipende solo da ciò che esse rappresentano.
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Le immagini
A: costituiscono un linguaggio dotato di codice debole, che può essere solo superficialmente interpretato
da chi non appartiene alla cultura che le ha prodotte.
B: costituiscono una lingua universale, comprensibile a tutti dovunque.
C: costituiscono un linguaggio dotato di codice forte, al pari del linguaggio verbale, e quindi possono essere interpretate solo da chi conosce la grammatica della specifica cultura di origine.
D: non costituiscono alcun linguaggio, perché non esprimono e comunicano nulla e quindi possono essere interpretate da chiunque soggettivamente.
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Nelle immagini
A: astratte l'iconografia, ossia cosa esse rappresentano, condiziona il senso, mentre lo stile, ossia come esse rappresentano, è ininfluente ai fini delle funzioni espressive e comunicative.
B: l'iconografia, ossia cosa esse rappresentano, e lo stile, ossia come esse rappresentano, sono entrambi
variazioni di senso funzionali a esprimere e comunicare.
C: figurative lo stile, ossia come esse rappresentano, condiziona il senso, mentre l'iconografia, ossia cosa esse rappresentano, è ininfluente ai fini delle funzioni espressive e comunicative.
D: né l'iconografia, ossia cosa esse rappresentano, né lo stile, ossia come esse rappresentano, condizionano
il senso, che è universale e invariabile.
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L'idealizzazione è
A: un processo di selezione della varietà di forme presenti in natura conformi al gusto soggettivo dell'autore, indipendentemente da ogni canone tradizionale e condiviso.
B: un processo di selezione degli aspetti più originali presenti nella realtà sensibile che in quanto tali risulteranno belli a chiunque.
C: l'intenzione di rappresentare la nuda verità in tutti i suoi aspetti, ignorando ogni convenzione e canone di bellezza condiviso o dettato da criteri di buon gusto.
D: un processo di selezione della varietà di forme presenti nella realtà sensibile al fine di ottenere una rappresentazione conforme ai canoni di bellezza ereditati dalle immagini classiche.
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Con la locuzione realismo iconografico si intende una rappresentazione mimetica
A: dal vero della realtà che si limiti agli aspetti che la tradizione considera brutti e controversi e quindi non compresi nella tradizione classicista.
B: dal vero della realtà interpretata liberamente dall'osservatore secondo il suo gusto soggettivo, indipendentemente da ogni convenzione.
C: dal vero della nuda realtà sensibile nei suoi molteplici aspetti, senza alcun apporto dell'osservatore
che ne censuri gli aspetti più crudi e meno gradevoli.
D: della realtà che ne prediliga gli aspetti ritenuti belli dalla tradizione e conformi ai canoni di giudizio ereditati dalla cultura visiva antica.
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Con la locuzione naturalismo iconografico si intende
A: la rappresentazione mimetica di soggetti tratti dalla realtà naturale.
B: la rappresentazione mimetica degli aspetti più belli tratti dalla natura.
C: la rappresentazione mimetica e fedele degli aspetti più rari osservabili in natura.
D: la rappresentazione mimetica di soggetti tratti dalla realtà naturale con l'esclusione di ogni forma artificiale prodotta dall'uomo.
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Con la locuzione naturalismo stilistico si intende
A: uno stile di rappresentazione astratta di soggetti naturali, che ne sceglie e raffigura solo gli aspetti essenziali, senza degnare di attenzione i dettagli.
B: la rappresentazione mimetica attenta alla resa di tutti gli aspetti e dettagli, belli o brutti che siano, che abbia come soggetto solo forme che esistono in natura, mentre esclude soggetti artificiali.
C: uno stile di rappresentazione mimetico, che può essere adottato anche per soggetti non presenti in
natura, attento alla resa di tutti gli aspetti e dettagli del soggetto, senza che vi sia una loro selezione.
D: la rappresentazione mimetica di soggetti animali e vegetali scelti per la loro bellezza.
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I simboli iconografici
A: possono essere costituiti solo dalle immagini astratte, codificate come lo sono i segni del linguaggio verbale, e il loro senso varia esclusivamente in rapporto al luogo in cui sono posti, e non variano per ragioni stilistiche.
B: possono essere costituiti solo dalle immagini figurative e sono suscettibili di una variazione di senso solo a causa di una variazione stilistica, mentre è ininfluente il luogo in cui sono poste.
C: sono costanti e costituiti sia da immagini figurative sia da immagini astratte e, come i segni del linguaggio verbale, non sono suscettibili di variazioni di senso né al variare dello stile, né al variare del luogo.
D: possono essere costituiti sia da immagini figurative sia da immagini astratte e il loro senso varia in rapporto allo stile, la forma specifica che assumono, e in relazione al luogo in cui sono posti.
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Nelle immagini
A: lo stile e l'iconografia sono costanti nel tempo.
B: lo stile varia nel tempo, mentre l'iconografia è costante.
C: lo stile e l'iconografia variano nel tempo.
D: l'iconografia varia nel tempo, mentre lo stile è costante.
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